Galleria Bonioni Arte
24 novembre 2017 – 31 gennaio 2018

FRAMMENTI
Venti artisti dagli anni '50 ai giorni nostri

A cura di Federico Bonioni
Inaugurazione: venerdì 24 novembre, ore 10.00-20.00

La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, dal 24 novembre 2017 al 31 gennaio 2018, "Frammenti", esposizione collettiva con opere realizzate da venti artisti attivi dagli anni '50 ai giorni nostri.
La mostra trae il titolo – "Frammenti" – da una tela di Franco Angeli riferibile ai primi anni '70. Un percorso che, attraverso opere selezionate, intende ripercorre la storia dell'arte italiana a partire dal secondo Dopoguerra, riservando particolare attenzione anche alle nuove generazioni e alla ricerca artistica contemporanea.
Gli anni '50 e '60 sono rappresentati in mostra da un lavoro polimaterico di Roberto Crippa legato al Movimento Nucleare, da una carta intelata di Tancredi, da un "Diario" di Arturo Vermi, da una tela e da un sicofoil di Carla Accardi e da un'incisione all'acquatinta di Lucio Fontana, oltre ad un olio geometrico di Luigi Veronesi riferibile alla seconda metà del decennio precedente.
Sono ascrivibili agli anni '70 e '80, oltre all'opera di Franco Angeli che dà il titolo alla mostra, anche un dipinto di Paolo Cotani denominato "Dagli occhi della tigre" e una scultura sferica di Arnaldo Pomodoro. La sezione è inoltre completata da due lavori di Paolo Minoli, artista cui la Galleria ha recentemente dedicato un'ampia retrospettiva.
Si riferiscono agli anni '90 e Duemila ancora un dittico di Paolo Minoli ("Per il poeta", 1996), un dipinto a tecnica mista su carta di Alighiero Boetti, un rilievo su pvc di Alberto Biasi e una spiaggia in poliuretano espanso di Piero Gilardi.
La scultura contemporanea è indagata, per finire, da Eduard Habicher, Rudy Pulcinelli, Luca Freschi, Renata e Cristina Cosi; la pittura da Mirko Baricchi e Simone Pellegrini.
Curata da Federico Bonioni, la collettiva sarà inaugurata venerdì 24 novembre, dalle 10.00 alle 20.00, in occasione della festa patronale di San Prospero. L'esposizione sarà visitabile fino al 31 gennaio 2018, da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00; 16 e 17 dicembre ore 10.00-20.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 0522 435765, www.bonioniarte.it, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.facebook.com/bonioniarte, www.instagram.com/bonioniarte.
"Frammenti" è parte della quarta edizione di "In Contemporanea", rassegna che nel 2017 è diventata rete di gallerie, con un maggior numero di proposte distribuite nel corso dell'anno. Tra i primi appuntamenti, "In Contemporanea a Palazzo Magnani", una serie di incontri dedicati ai mestieri dell'arte. Federico Bonioni sarà ospite a Palazzo Magnani, insieme allo staff di Vicolo Folletto Art Factories, venerdì 1 dicembre, alle ore 18.30, con l'intervento "La Galleria fuori dalla Galleria. Mostre pubbliche e progetti curatoriali". Sempre nell'ambito di "In Contemporanea", il 16 e il 17 dicembre 2017 si terrà "In Contemporanea fiera diffusa", weekend all'insegna dell'arte con apertura delle gallerie aderenti ad orario continuato, dalle 10.00 alle 20.00.

FRAMMENTI
Venti artisti dagli anni '50 ai giorni nostri
Carla Accardi, Franco Angeli, Mirko Baricchi, Alberto Biasi, Alighiero Boetti, Bonzanos Art Group, Renata e Cristina Cosi, Paolo Cotani, Roberto Crippa, Agenore Fabbri, Luca Freschi, Piero Gilardi, Eduard Habicher, Paolo Minoli, Simone Pellegrini, Arnaldo Pomodoro, Rudy Pulcinelli, Tancredi, Arturo Vermi, Luigi Veronesi
A cura di Federico Bonioni
24 novembre 2017 – 31 gennaio 2018
Inaugurazione: venerdì 24 novembre, ore 10.00-20.00
Orari di apertura: da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00; 16 e 17 dicembre ore 10.00-20.00.

Per informazioni:
Galleria Bonioni Arte
Corso Garibaldi, 43
42121 Reggio Emilia
Tel/Fax 0522 435765
www.bonioniarte.it
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L'erbario mancante
Giacomo Cossio – Luca Moscariello
a cura di Simona Gavioli

INAUGURAZIONE
Sabato 18 Novembre ore 16.30
Galleria Civica Mu.Vi
Via Manzoni 4, Viadana MN

Inaugura sabato 18 novembre 2017 ore 16.30 la mostra l'Erbario mancante di Giacomo Cossio e Luca Moscariello a cura di Simona Gavioli presso il Museo Civico Mu.Vi di Viadana.

La galleria Civica Mu.Vi si trova all'interno di un palazzo costruito all'inizio del 900', sede della ex Scuola Elementare e progettata dall'Ing. Guglielmo Decò. L'edificio bianco e austero riunisce all'interno diverse realtà tra le quali il Museo Civico Antonio Parazzi, la biblioteca, gli archivi storici, la Fondazione Daniele Ponchiroli e la Galleria Civica di Arte contemporanea. All'interno del Museo Civico A. Parazzi sono conservate 75 tavolette lignee dipinte da soffitto appartenenti a due differenti contesti: il nucleo più consistente, formato da circa 60 tavolette e risalente alla metà del XV secolo, decorava Palazzo Cavalcabò, mentre l'altro, di provenienza ignota, risalente approssimativamente al 1450-1475.

Per questa mostra gli artisti Giacomo Cossio e Luca Moscariello, entusiasti della scoperta delle tavolette da soffitto, hanno fatto dialogare il passato con il presente e hanno messo in luce quanto l'arte antica abbia influito, e continui ad influenzare, la contemporaneità, in un gioco di rimandi possibili e necessari.
"Quelle tavolette veicolavano messaggi, intrecciavano trame, parlavano un muto linguaggio di cui oggi sfugge la grammatica; in un mondo fatto quasi sempre di apparenza, concorrevano a esplicitare un progetto ideale di vita, più che l'effettivo vissuto dei committenti. Ai significati che le tavolette da soffitto tentavano di esplicare - un significato complesso, quasi inestricabile, che vedeva un chiaro richiamo al bestiario e alla faunistica padana; immagini per la memoria che ambivano al recupero di precise strategie culturali e parte delle conoscenze di un'epoca in cui fantasia, natura, superstizione, scienza e religione co-esistevano e si relazionavano con contesti lontani nel tempo - mi è parso subito chiaro che potessero sommarsi i lavori di Luca Moscariello e Giacomo Cossio, arricchendoli e intrecciandoli con i loro personali erbari".
Nelle opere di Luca Moscariello le piante sono come delle comparse, mentre in Giacomo Cossio hanno il ruolo di attrici.
La doppia mostra personale di Giacomo Cossio e Luca Moscariello, assume come titolo l'Erbario mancante e colma un gap che nelle tavolette da soffitto viene sottratto o meglio utilizzato come solo ornamento: gli elementi floreali sono infatti utilizzati per rafforzare il ruolo dei personaggi, spesso uomini, animali o figure allegoriche.
Nelle pitture di Luca Moscariello ci troviamo di fronte ad un teatro che tramite il colore e la sovrapposizione di oggetti, riesce a stabilire una specie di tracciato tra l'osservatore e la cosa osservata. Il caos che sta dentro al quadro è costituito da palle da gioco, ombrelloni da spiaggia, carta da parati e ancora da funi, appendiabiti e strutture presumibilmente di metallo che sorreggono drappi dalla rigidità improbabile. L'erbario è mancante, nelle opere di Luca, nel momento in cui da elementi senza vita nasce inaspettatamente un elemento vegetale afono e abbozzato che si palesa abbreviando lo scarto intercorso tra ciò che vediamo e ciò che non riusciamo a guardare. Qui, in questa anarchia visiva, in cui la presenza dell'uomo non è contemplata, gli oggetti e le piante si danno a guardare e ciò che vediamo potremmo pensarlo come un gioco di sguardi; è nel gioco degli sguardi che chi guarda dà senso, cioè attribuisce qualcosa di più della mera esistenza, così il guardato ammicca o restituisce lo sguardo allo spettatore rinviandogli di nuovo senso. In altre parole, (il) vedere o (il) guardare, nelle opere di Luca, si dà a partire da almeno due soggetti: L'Io e l'Altro.
Nelle opere di Giacomo Cossio, invece, l'erbario è mancante nell'attimo in cui si ridefiniscono nuove specie di flora, in cui l'elemento naturale rinasce seppure il soffocamento della vernice ne rallenti la crescita, è mancante nel senso di resilienza all'artificio. Nelle opere di Giacomo la rivisitazione della natura morta parte dall'inserimento di fiori secchi o sintetici e dall'assemblaggio di stampe fotografiche in cui si riproducono immagini di tronchetti della felicità e fiori di vario genere . Nella sceneggiatura dei quadri di Giacomo, il piacere estetico è reso più intenso dall'angoscia e dallo sgomento di fronte a ciò che rimane inconoscibile, dall'autopsia di ruderi e da quelle rovine sepolcrali che, contrariamente a ciò che si pensa, riescono a ri-generare la vita: quella delle piante appunto. Un'architettura che vive la metamorfosi e diviene imperiosa Natura.

L'erbario mancante
Giacomo Cossio – Luca Moscariello

a cura di Simona Gavioli

INAUGURAZIONE
Sabato 18 Novembre ore 16.30
Dal 18 novembre 2017 al 7 gennaio 2018
Ven > Dom 16.00 – 19.00
Info 347 4514370

Galleria Civica d'arte contemporanea
Mu.Vi
Via Manzoni 4, Viadana MN

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